Nel mondo del controllo qualità, ogni dato misurato è la base di una decisione. E ogni decisione può impattare su processi, sicurezza, costi e affidabilità. Ecco perché la metrologia industriale non è una questione formale, ma una leva strategica per la competitività aziendale.
In quest’articolo analizzeremo quali errori valutativi sono stati commessi da una delle più conosciute Space agency globali, per calare nella realtà lavorativa quotidiana il valore della metrologia industriale. Perché se nei contesti più avanzati come la Nasa una misura sbagliata può costare milioni, in tutte le altre aziende può compromettere qualità, sicurezza e reputazione.
Nel 1998, la sonda Mars Climate Orbiter della NASA si distrusse entrando nell’atmosfera marziana. Il suo obiettivo era quello di studiare il pianeta Rosso per un anno marziano (687 giorni) e fungere da ponte di comunicazione per altre sonde. Inutile dire quanto questa missione della Nasa avesse un importantissimo valore tra tutte le varie attività spaziali sostenute.
La causa dell’insuccesso? Un errore banale, ma fatale: la conversione errata delle unità di misura per la corretta navigazione del volo spaziale.
Avevamo pianificato di avvicinarci al pianeta a un’altitudine di circa 150 chilometri. Pensavamo di stare effettivamente seguendo quel piano, ma dopo aver analizzato gli ultimi sei-otto ore di dati prima dell’arrivo, abbiamo visto segnali che indicavano che l’altitudine reale di avvicinamento era stata molto più bassa. Sembra che l’altitudine effettiva sia stata di circa 60 chilometri.
Questo accadde perchè un team tecnico responsabile di questo veicolo spaziale utilizzò il sistema imperiale (libbre), mentre l’altro team il Sistema Internazionale (SI) con unità metriche (Newton). Il risultato? 100 milioni di dollari persi, anni di lavoro vanificati, e una lezione metrologica fondamentale
Per saperne di più, guarda il nostro video sull’errore NASA
Questo caso non riguarda solo lo spazio: riguarda ogni azienda industriale, dove la riferibilità metrologica e la taratura strumenti sono fondamentali.
“Sì, ma questo è un caso limite. A noi non capiterà mai”, potresti pesare.
In realtà, gli errori metrologici sono molto più frequenti – e subdoli – di quanto si pensi.
Dopotutto, all’epoca di questa “space exploration” esisteva già il Sistema Internazionale delle unità di misura (SI) e le grandezze derivate (come il Newton) erano già ben consolidate, eppure questo sistema di riferimento non è stato preso in considerazione dalla NASA, che infatti ha ragionato con sistemi metrologici differenti. Causando non pochi danni economici.
E se c’è da meravigliarsi nel prendere consapevolezza di come una realtà come la NASA può cadere in una simile “banalità” valutativa, è proprio perché questi errori grossolani avvengono più frequentemente di quanto si pensi: si nascondono infatti in piccole apparenti piccolezze.
Questi sono tutti esempi di mancata aderenza alla riferibilità metrologica, aspetto imprescindibile quando si parla di una corretta misurazione. Ogni test di durezza viene influenzato da questi parametri, sia che si parli di durezza Rockwell, una delle più usate in questo campo, sia che si parli di Vickers, Brinell, Shore o IRHD.
In tutti i settori industriali la formazione metrologica è essenziale. Non basta usare bene uno strumento: serve comprendere il contesto metrologico in cui opera. Riferibilità, incertezza, condizioni ambientali, normative: ogni dettaglio conta.
Ecco cosa può fare la differenza:
Non basta un corso una tantum. La metrologia, come tutte le scienze applicate, evolve. Materiali nuovi, normative aggiornate, strumenti digitali con nuove logiche di lettura.
Dal laboratorio al reparto produzione, tutti devono comprendere l’importanza della misura, non solo gli specialisti.
Analizzare errori veri, come quello della NASA, aiuta a interiorizzare i concetti e riconoscere segnali di rischio nel proprio contesto lavorativo.
ASTM, ISO, JIS, DIN, UNI… scegliere lo standard metrologico corretto è essenziale per garantire coerenza tra laboratorio, produzione e clienti.
Purtroppo, non sono standard intercambiabili a piacimento, anzi, in alcuni casi – come per la rilevazione della durezza di polimeri ed elastomeri – addirittura l’espressione del risultato finale di riferimento ha valori differenti (è il caso della durezza Shore AO, normata ISO, e la durezza Shore E, normata ASTM).
Questa scelta influisce su alcuni parametri come:
Sottovalutare questi aspetti può compromettere la comparabilità internazionale dei dati.
Le aziende aeronautiche, come quelle medicali o automotive, i margini di errore sono minimi. Una misura errata può compromettere:
Prestazioni del sistema
Sicurezza del prodotto
Certificazioni di conformità
È per questo che, anche in contesti industriali non spaziali, applicare una metrologia rigorosa è la chiave per ottenere risultati affidabili.
Spesso i laboratori o i clienti utilizzano uno standard per abitudine o per “tradizione aziendale”. Ma la scelta consapevole dello standard – basata su applicazione, normativa vigente, mercati di riferimento – è uno degli strumenti più sottovalutati per prevenire errori e conflitti nei dati di misura.
Questo perchè scegliere uno standard errato può compromettere la riferibilità metrologica di un intero processo.
Alcune considerazioni ci possono venire in aiuto per evitare tutto ciò:
Verifica la riferibilità metrologica di tutti gli strumenti e dei campioni di riferimento.
Pianifica controlli periodici e daily check, e soprattutto tarature annuali.
Scegli lo standard corretto in funzione dell’applicazione specifica e uniforma il suo utilizzo tra reparti, clienti e fornitori.
Investi nella formazione tecnica del personale: ogni euro investito in formazione ti risparmia molti euro in errori.
In un contesto industriale sempre più regolamentato, la metrologia non è un costo, ma un investimento in qualità, affidabilità e reputazione.
In occasione della Giornata Mondiale della Metrologia del 20 maggio, cogli l’opportunità per:
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