È questa una delle prime domande che poniamo a chi si sta orientando alla scelta di un durometro Vickers. Ma spesso la risposta non è così immediata, proprio perché sono tanti i fattori che devono essere presi in considerazione.
Parliamo in effetti di una riflessione che può essere vista da più angolature:
Quanto spesso vorresti usare il tuo durometro Vickers?
Quanto approfondite vorresti che fossero le indagini sulla durezza?
Quante persone utilizzeranno lo strumento?
Se hai la necessità di condurre prove di saldatura o cementazione normate, tieni presente che una versione manuale non riuscirebbe ad assicurare la performance della controparte automatica in termini di riproducibilità, precisione, rapidità e comodità d’esecuzione.
Il durometro automatico è ideale per un utilizzo frequente rispetto alla controparte manuale.
Se si esegue un numero sostanzioso di prove Vickers al mese, certamente una versione automatica è da preferire, specialmente se ad utilizzare il durometro sono più persone delle quali si desidera registrare l’accesso e personalizzare l’account.
Se invece l’utilizzo è più contenuto perché si effettuano pochi cicli di prova al mese e lo strumento viene usato sempre dalla stessa persona o massimo da due, allora è più consigliabile il durometro manuale.
Spesso quando si pensa ad un durometro manuale lo si conduce subito all’analogico. Qualora lo fosse, i valori di prova Vickers non sarebbero né condivisibili né contestualizzati perché si ridurrebbero ad un semplice elenco di numeri da trascrivere a penna.
In una realtà sempre più interconnessa, però, non si può rinunciare a parametri come:
Ecco perché ogni nostro durometro Vickers sia in versione manuale che automatica ha – e avrà sempre – la possibilità di interconnessione e contestualizzazione dei valori dei tuoi valori di durezza.
Scegli il grado di intelligenza artificiale che meglio incontra le tue necessità: scopri le varie versioni di durometro Vickers pensate per declinare diversi gradi di performance tecnologica.