Dai fili sagomati alle molle di qualsiasi tipologia – siano esse a trazione, compressione o torsione – il controllo qualità prende tante forme e sfumature a seconda del grado di specializzazione normativa aziendale.
Tra i controlli non distruttivi principali sicuramente spicca per importanza la prova di durezza, come fattore per determinare la bontà, durata e qualità del profilo prodotto.
Che sia a campione o sul lotto, in fase di accettazione, processo produttivo o pre-delivery, questo controllo può nascondere controversie a seconda del range dimensionale del filo e della natura stessa del materiale utilizzato.
Ecco perché per quanto maggiormente utilizzata sia la prova di durezza Rockwell nel controllo qualità di mollifici e trafilerie, questa non può e non deve essere la sola soluzione come metodo d’analisi.
Il perché in alcuni casi un test Rockwell non può essere utilizzato come metodo d’indagine viene spiegato dalle normative, riferimenti che soprattutto chi produce molle sa quanto vincolanti possano essere.
Parliamo infatti di materiali con un’alta tensione di snervamento, che in alcune fasi aziendali – pensiamo al pre-delivery su prodotti finiti – non può essere misurato con metodi distruttivi d’analisi come la prova di trazione.
Essere consapevoli che in questi casi una valida alternativa alla prova Rockwell può essere la prova Vickers può essere tangibilmente strategico per la propria produzione.
Esempio di profili inglobati in provini in resina su durometro Vickers Xm90 di nostra produzione
È opinione comune pensare che le scale di durezza Vickers siano da utilizzarsi esclusivamente per testare l’anima del filo, inglobando una porzione del campione d’analisi in un provino. Ma per quanto questo modus operandi sia valido ed utilizzato, non è il solo.
Il test può essere condotto anche sul corpo stesso del filo soprattutto nei casi in cui il suo range dimensionale è ridotto, pensiamo ad esempio ai particolari con 0,10 mm di diametro.
In altre parole, l’impronta generata dalla più esile forza che una scala Rockwell può eseguire – precisamente 15 kgf (147.099 N) per la scala HR15N – sarà sempre più grande di quella ricavabile dalla minima forza Vickers applicabile– ovvero 0,001 kgf (0.00980 N) per la scala HV0,001.
Capiamo bene che quindi essendo il range di scale Vickers disponibili talmente ampio (considerando le diverse scale si Micro e Macro durezza), è possibile riuscire ad indagare qualsiasi tipologia di materiale, anche i materiali molto duri, fornendo proprio per questo motivo un valore più accurato e ripetibile rispetto al valore di durezza Rockwell (scala HRC, HRB e affini).
Senza ortogonalità del campione di prova rispetto al penetratore utilizzato (a prescindere dalla sua geometria, sia esso di 120°, in cono di diamante etc.) nessuno dei diversi metodi di misurazione della durezza esistenti potrà essere valido. E questo vale per qualsiasi tipologia di materiale, sia per i metalli duri che per quelli più morbidi.
A tal riguardo, possono essere studiate diverse soluzioni a seconda della geometria e dimensioni del profilo testato.
Non esiste una soluzione di tipo “taglia unica” che riesca ad assecondare qualsiasi esigenza e necessità. Lo abbiamo visto in prima persona in tutti questi anni di attività sul campo: abbiamo infatti progettato e costruito molte soluzioni strutturali diverse per i più disparati settori – dalla minuteria metallica in campo Luxury fino ad applicazioni più industriali.
prototipo incudine per bloccaggio filo
Realizzazione progettuale del prototipo
Siamo infatti una realtà che prima di tutto progetta soluzioni su misura come risposta a richieste specifiche: dalla semplice incudine, appunto, fino addirittura alla personalizzazione dell’intero durometro.
Nata come evoluzione dell’azienda di famiglia più antica, la nostra realtà si fonda su una solida esperienza sul campo dell’ingegneria dei materiali ormai arrivata alla terza generazione famigliare.
Una storia che è iniziata nel 1954 e che molto è cambiata nel corso degli anni soprattutto per l’approccio innovativo e consulenziale che abbiamo voluto evidenziare, affiancando a questo un servizio di assistenza altamente qualificato.
Un focus, questo, nato proprio dal know-how maturato naturalmente tra le generazioni.
Perché, dopotutto, come direbbe Umberto Eco il futuro nasce proprio “sulle spalle dei giganti” di chi ci ha preceduto.