Fraud Blocker

L’errore più comune che causa la corrosione dei provini di durezza

Un accorgimento che ti libererà dalla noia di togliere ogni volta la ruggine dal tuo provino

Se non vengono adottate alcune semplici accortezze, i provini di durezza in metallo possono presentare una problematica che compromette totalmente il loro regolare funzionamento, nonché la loro utilità.

Stiamo parlando della formazione di ruggine sulla superficie di prova, una delle tante reazioni chimiche che più da vicino riguardano i metalli.

Vogliamo specificare che ogni prova di durezza – Brinell, Rockwell o Vickers – necessita di un grado di preparazione superficiale proporzionale e proporzionato.
Quindi si può generalizzare il discorso prendendo in causa tutte quelle sollecitazioni esterne che modificano il grado di adeguatezza superficiale del provino da testare.

Sicuramente, però, la ruggine è una delle problematiche più presenti e proprio per questo fastidiose da gestire, anche se come vedremo sono facili da prevenire.

Ma come e perché si forma la ruggine?

Devi sapere che i metalli ferrosi, se non opportunamente protetti, sono soggetti a processi ossidativi che generano fenomeni corrosivi.

Come sicuramente saprai, questi fenomeni danno il via ad una degradazione graduale del materiale con conseguente compromissione delle sue proprietà.

Il che non è proprio il massimo per degli strumenti – i provini – che vengono usati per verificare la correttezza dei valori rilevati dal durometro!

È bene quindi sapere come avviene questo processo: in presenza di acqua e ossigeno.

Nello specifico, la corrosione del materiale ferroso avviene tanto più rapidamente quanto maggiore è la conducibilità elettrica della soluzione acquosa.

Il che spiega perché, nell’ambito delle prove di durezza, la principale causa della formazione di ruggine sia proprio il sudore rilasciato dall’operatore che maneggia i provini.
Non lo avresti mai detto, vero?

Ecco quindi i 5 consigli che aiutano a prevenire questa problematica:

  1. Indossa sempre dei guanti così da evitare un contatto diretto con le mani;
  2. Asciuga accuratamente i provini con un panno dopo aver effettuato la prova;
  3. Applica prodotti specifici (come dell’olio antiruggine, per esempio) in modo uniforme sull’intera superficie, una volta terminato l’utilizzo del provino;
  4. Riponi i provini nelle apposite custodie avvolgendoli sempre nella carta chimica;
  5. Custodiscili in un luogo ben asciutto.

Seguire queste semplici regole contribuirà ad “allungare la vita” dei provini e a garantirne l’efficacia nel verificare la correttezza dei valori rilevati dal tuo durometro.

Perché senza un provino in buono stato, non si potrà mai certificare la bontà delle prove eseguite attraverso la calibrazione o taratura.

E se poi ti rendi conto che i tuoi provini sono ormai “esausti” perché hanno oltrepassato la data di scadenza – sì, purtroppo hanno una validità temporale ben precisa, ma non preoccuparti: te ne parleremo nel prossimo articolo – o devi semplicemente rinnovare la tua gamma provini

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