La durezza Vickers è una delle prove meccaniche statiche utilizzabili per misurare la durezza dei materiali.
Nello specifico, determinata la forza con cui viene improntato il materiale, la successiva misurazione delle dimensioni dell’impronta avviene otticamente.
Ciò vuol dire che è l’acquisizione ottica della dimensione dell’impronta generata dal penetratore assieme al valore della forza di carico a determinare il valore di durezza.
Il range delle durezze applicabile in questo caso è molto ampio e per comodità si parla di due “famiglie” distinte tra loro:
Ci sono però delle variabili da tenere in considerazione per la scelta delle forze di carico da usare, tra cui:
Ti invitiamo comunque ad approfondire la procedura più adatta alle tue esigenze consultando le norme ISO 6507-1, le norme ASTM E92 e ASTM E384 (quest’ultima nel caso delle microdurezze Vickers).
La prova Vickers avviene prevalentemente tramite un pratico durometro da banco strutturato per assecondare le tue esigenze.
Immagina un durometro da banco dotato di un penetratore a forma di piramide retta (con angolo al vertice di 136°) a base quadrata, di diamante. La prova di durezza ha inizio quando il penetratore viene a contatto con la superficie del campione da misurare.
Dopo una sollecitazione localizzata di pochi secondi (in genere compresa tra i 10 e i 15 sec.), la forza viene rimossa.
A questo punto, un apposito algoritmo, secondo il principio della durezza Vickers, rielabora le immagini provenienti dal sistema ottico e calcola la media delle diagonali dell’impronta generata dal penetratore, permettendo così di stabilire il valore di durezza (la cui unità di misura è indicata con “HV”).
Per essere più precisi, questo valore viene determinato dal rapporto tra forza applicata (espressa in Newton o in kgf) e la superficie laterale dell’impronta rilevata una volta rimossa la forza. Ecco la formula:
Questa formula si sviluppa ulteriormente fino ad arrivare al calcolo finale espresso qui di seguito:
Nell’atto pratico però è sufficiente consultare le tabelle allegate alle norme di riferimento per calcolare velocemente il valore della durezza, senza dover materialmente applicare la formula che abbiamo appena visto.